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Ordinanza ingiunzione INPS: quando è nulla e cosa cambia con la Circolare n. 100/2025

2025-06-19 17:38

Avv. Davide Rocchi

Diritto del Lavoro,

Ordinanza ingiunzione INPS: quando è nulla e cosa cambia con la Circolare n. 100/2025

Quando l’ordinanza-ingiunzione INPS è nulla: effetti della circolare n. 100/2025, scadenze da rispettare e come difendersi entro i termini di legge.

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Con la Circolare INPS n. 100 del 10 giugno 2025, l’Istituto ha aggiornato i parametri per interessi, dilazioni e sanzioni civili in materia previdenziale. Il tasso di interesse sulle dilazioni e sui differimenti è ora pari all’8,15% annuo, mentre la sanzione civile ordinaria (per omissione semplice) è fissata al 7,65%. Si tratta di cifre importanti per chi si trova a regolarizzare posizioni contributive pregresse, e che incidono direttamente sulle ordinanze-ingiunzioni emesse nei confronti di datori di lavoro e professionisti. Accanto a questi dati, però, è fondamentale ricordare che l’ordinanza non è sempre legittima e, anzi, può essere annullata anche d’ufficio se priva dei presupposti di legge.

Il nodo dei 90 giorni: l’ordinanza può decadere

La normativa vigente (art. 14, Legge 689/1981) stabilisce che, una volta accertata la violazione, l’amministrazione ha 90 giorni di tempo per notificare l’atto al trasgressore. Questo termine, come ribadito anche dalla giurisprudenza più recente, è perentorio: se viene superato, l’ordinanza è affetta da un vizio insanabile. Il rispetto di questa scadenza è un requisito imprescindibile e spesso rappresenta il primo elemento da verificare per valutare la legittimità dell’atto.

Sanzioni più leggere solo in caso di ravvedimento spontaneo

La Circolare INPS n. 100/2025 conferma un principio già introdotto a partire dal 1° settembre 2024: se il contribuente provvede spontaneamente al pagamento entro 120 giorni dalla scadenza legale, senza solleciti o richieste, la sanzione si abbassa drasticamente, riducendosi al solo interesse legale del 2,15% annuo. In pratica, si tratta di un’opportunità concreta per chi vuole rimettersi in regola senza affrontare l’impatto di sanzioni piene. Attenzione però: se l’omissione è frutto di evasione, o se il pagamento avviene dopo una richiesta dell’ente, le sanzioni restano molto più elevate (fino al 30% annuo, nel limite del 60% del contributo evaso).

Conclusioni: perché è fondamentale agire subito

È importante agire con tempestività e precisione, poiché l’opposizione è l’unico strumento per evitare che la sanzione diventi definitiva e venga iscritta a ruolo. Se hai ricevuto un’ordinanza dell’INPS e hai dubbi sulla sua legittimità o sulle modalità di difesa, è fondamentale ottenere un parere professionale tempestivo: ogni giorno che passa può fare la differenza tra un debito contestabile e un debito esecutivo.

📩 Per una valutazione legale della tua situazione, puoi scrivermi direttamente a: avvocatodaviderocchi@gmail.com


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